L'arrivo alla Trappola è
stato esaltante: tutto il Valdar no si è presentato davanti ai
nostri occhi in una grandiosa visione. L'aria fine e cristallina
ci ha permesso di ammirare questo paesaggio noto e nuovo con
emozione.
Ormai incominciano ad
arrivare gli ospiti e dobbiamo preparare. A dire il vero il
gruppo aretino, capitanato dalla stratosferica Silvia, ha
preferito la vista notturna del paesaggio: luci colorate a
disegnare la valle.
Quando tutti hanno le gambe
sotto la tavola si comincia. Purtroppo l'indovinello non è stato
risolto. Si tratta delle iniziali S e W, Santa Walpurga, sul
fondo una croce "tedesca". Chi era costei? Monaca inglese
(710-778) divenuta badessa del monastero di HEIDENHEIM dove fu sepolta il primo maggio 871 nella chiesa di Santa Croce.
Santa che la cristianità ha imposto al precedente culto pagano
della GRANDE MADRE , assai diffuso nel medio
evo in tutta Europa, culto legato ai riti di passaggio tra
inverno e primavera, al centro della nostra narrazione del
BENVENGAMAGGIO. L'astuta e
bella Elena aveva proposto una soluzione molto raffinata e
brillante: Spirit of Wein, con la croce dietro... Sarà per la
prossima volta.
Arrivano gli antipasti.
Tanti, saporiti ed appetitosi. Ci vuole il vino! Noi abbiamo il
BLANC DE MORGEX ET DE LA SALLE Valle d'Aosta. Giallo paglierino
con i suoi affascinanti lampi verdi. Ricco di acidità, secco, profumato. Si beve e gli animi si riscaldano. E' un vitigno a
piede franco, siamo a mille metri e della fillossera non v'è
traccia. Il ciclo vegetativo è molto breve ed è questo il
segreto che consente a questo vitigno di campare a queste
altitudini.
Ar riva il primo, gli ziti
primavera, ed assaggiamo il potente El CIRUELO, il ciliegio, Tarapaca, Maipo Valley.
Un MERLOT- MOUVEDRE del cile di
travolgente impatto. Bevuto con il dovuto rispetto. Pur'anco lui
piede franco. Eccomemai? Avete presente il Cile? Stretto e lungo:
La valle del Maipo è circa a metà, zona di Santiago. Le Ande
generosamente fanno correre fiumi ribollenti dai loro monti alle
acque dell'oceano tanto da rendere queste terre fillossera-free. Il colore è bello, rosso, rubino e viola. Profumi che ci fanno
venire voglia di parlarne davanti ad un camino: mora e
cioccolata, ciliegia e una fresca terra da raccontare.
Con la lonza di maiale
arriva il DOLCETTO del grande
SANDRONE. Dall'alto dei suoi
13,5°, dei suoi colori e dei suoi profumi che ci fanno camminare
nei mammelloni vitati di Barolo. Per dire qualcosa, mandorle e
liquir izia. Incantati.
Colpo di scena! C'è un
fuori programma! Il giocatore di rugby reclama a gran voce. Impossibile resistergli. Estraggo una bottiglia non prevista. E'
un MYRTO 2002, sauvignon, incrocio Manzoni e pinot bianco della
divina ELISABETTA FORADORI. Urli E come il lupo di francescana
memoria, anche il corposo giocatore s'ammansisce, beh, quasi. Baci ed abbracci. Amici e fratelli. A tutti a tra poco.
Prosit pronobis
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Blanc de morgex et de la
salle 2002 RAYON 12,5°
Merlot/Mouvedre El Ciruelo
Tarapaca 1999 13°
Dolcetto d'Alba Sandrone
2001 13,5°
Come vedete siamo sempre ad
altissimi livelli!!! Accorrete numerosi. Per prenotazioni
e infor mazioni inviatemi una posta elettrica.
Appuntamento come al solito
alle ore 20,30.
La spesa è sempre quella, 25
euro. Non per tutti: qualcuno mangerà A GRATIS !!!! Auguri a tutti
Frater ni baci ed abbracci. Prosit Paolo
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