Abbiamo cominciato subito stappando il
LYRICUS,
verdicchio dei Castelli di Jesi DOC Classico. Colore
affascinante, giallo paglia che amorevolmente ci occhieggiava
con occhi smeraldini. Profumi di frutta e di fiori. Buona
l'acidità e la beva. Ad accompagnarlo una frenesia di antipasti
dura da fronteggiare per succulenza, sapori ed armonia. Si
racconta allora di San Michele e del famoso santuario di Monte
Sant'Angelo. Caver na precedentemente dedicata al culto di
MITRA,
culto di origine persiana e dal carattere criptico. San Michele
sarebbe dunque la diffusione in occidente del più antico culto
orientale di MITRA-SOLE. Già le penne al sugo fumano nei piatti. In religiosa devozione stappiamo il leggendario
POUILLY-FUME'
Les Cris 1998. Proveniente, un dì assai lontano, dai vigneti
ciottolosi e calcarei della valle della LOIRA. E' un sauvignon
blanc. Bel giallo sorridente. Profumi sorprendenti. D'erba e
muschio e sambuco e quel fumeghin, da cui il nome, che manda gli
occhi al cielo. Non resta che berlo... delicato, caldo,
suadente, entusiasmante! Stiamo bevendo uno dei Sauvignon più
famosi del mondo: perfetta sintesi tra vitigno e territorio, il
particolare terreno siliceo. En attandant l'arista resta da
raccontare di San Gennaro e della liquefazione del suo sangue
che avviene il 19 settembre. In una teca vitrumlignea sono
conservate due ampolle del suo sangue ed anche il cranio. Gli
antichi cristiani ponevano la sede dell'anima nel cuore e quindi
il sangue ne era veicolo... Ma arriva l'arista.. Si fa perdonare
il ritardo ! Veramente strabiliante. Ma occomemai così si chiama
questa preparazione? E' presto detto! Si aprono le bottiglie di
DON PIETRO Spadafora. Da uve Cataratto, Inzolia e Grillo, forte
dei suoi 13,5 gradi, ci racconta del sole di Sicilia, caldo e
generoso. Ricco di struttura e personalità ben si accompagna
all'arista. Ormai tutti siamo provati. Il Vannini, sembra, più
degli altri. Ogni tanto però si rifà sentire grazie alla pronta
azione del Rossi... E l'indovinello? Beh, visto che siamo quasi all'equinozio di
autunno, a questo per l'appunto è consacrato il pioppo bianco.
Le foglie bicolori, bianco argento la pagina inferiore e verde
scuro quella superiore, rappresentano il passaggio dalla vita,
parte settentrionale dello zodiaco a quella meridionale, regno
dell'Ade. Dall'estate all'autunno. Difficile, nevvero? La crostata mette pace alle divagazioni. Invece il Lambrusco
Venturini Baldini no. Racconti di fermentazioni in vasca ed in
bottiglia non riescono a piegare il Biga... Tanti progetti nascono questa sera, chissà qualcuno ci prenderà
per mano!! PRONOBIS PROSIT
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